Sacrofano

Sacrofano Borgo medievale di calda pietra gialla, nel cuore del Parco di Veio

Due sono le ipotesi sull’origine del nome: Sacrum Fanum, luogo sacro presso il Monte Musino e Scrofano, dalla leggenda di una scrofa che scopre una sorgente salvando i raccolti. Dal 1938 il nome del paese diventa Sacrofano.
Vicino a Roma, in posizione intermedia tra le strade consolari Cassia e Flaminia, il territorio prevalentemente agricolo di Scrofano con le sue terre già nel 780, sotto papa Adriano 1° faceva parte della Domusculta Capracorum, vastissima “azienda agricola” del primo nucleo dello stato della Chiesa. Per motivi difensivi l’impianto abitativo di Scrofano si “incastella” verso “monte”, sul crinale, per difendersi intorno al X secolo dalle incursioni moresche, creando il castrum, il castello.
Molto ambito dalle famiglie baronali romane, soprattutto dagli Orsini, che ne diventano proprietari alla fine del XIV secolo. Nel 1554 gli Orsini concedono lo Statuto in cui sono regolamentati i rapporti tra cittadini. Sotto il loro dominio vengono potenziate le mura e si creano torri, alcune ancora percepibili tra le strutture delle case che vi si sono poi sviluppate a ridosso. Nel 1661 gli Orsini, seriamente indebitati, svendono il territorio di Scrofano con il suo Borgo ai Chigi, che, nel corso del 1700, diedero l'avvio ad una fase di ripresa edilizia.

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